venerdì 5 dicembre 2014

di AGNESE DI VENANZIO dedica al POETA ANTONIO RAGONE



           dedicata ad Antonio Ragone 
                     poeta, scrittore e saggista,
                                al suo libro Riverberi vietresi ed. Akkuaria

                                            ed al suo VIETRI  sul mare !....


Vietri sul mare





Riverberi Vietresi  di Antonio Ragone  Edizioni Akkuaria

Anche se non sono brava a scrivere e descrivere con la penna ciò che l’emozione mi trasmette interiormente , per la lettura e rilettura di questo libro * omaggio fattomi dallo stesso poeta con tanto di dedica * , voglio comunque dedicare il mio modesto ma sincero pensiero,  al poeta dal cuore gentile e generoso .
Da questa collana di poesiepiù un racconto , mi è parso di vedere (come in una fotografia) quei  luoghi dell’entroterra e costa amalfitana tanto chiaramente descritti e amati dall’autore , scrittore e poeta , Antonio Ragone . 
Essendo lui vissuto in quei luoghi così pieni di fascino naturale , assorbendone tutta la bellezza e fascino, non poteva non trasmettere che una commovente emozione ed il desiderio di ritornare più volte sulle pagine del libro.    
E così , mi sono riletta quasi tutti i testi poetici con rinnovato piacere e stupore, assimilandone e gustandone però più attentamente il significato e le sottili sensazioni emanate da quelle righe .
Commovente  ho trovato tra le pagine dall’ 82 al 93 ,  la parte dedicata alla perduta madre ;  *Colloquio con la perduta Madre* appunto ove ho intravisto , quei sentimenti che tutte le madri provano verso i propri figli , l’ansia , l’attesa , la lontananza , la nostalgia , il richiamo, i silenzi , le lacrime nascoste !.... certo ho pensato anche a mia Madre!...quante volte sull’uscio attendeva il mio ritorno o la mia partenza .

Nel libro, è narrato un solo racconto, titolato *Il gatto d’un regno lontano* , non una fiaba ma una realtà vissuta , ove il  poeta descrive  gli anni della fanciullezza , il tepore familiare, l’amore per i fratelli , il rispetto e la tenerezza verso i piccoli animali ( il gatto Giacomino ,dallo spirito libero che scappò per  poi riapparire ferito , addirittura senza una zampina ; ed ancora , il pettirosso annunciatore del freddo inverno), le cure a lui prestate purtroppo invano e a seguito il piccolo rito funebre di quella piccola creatura .
Che tenera narrativa la tua !.... Antonio , TU  fai rinascere  il fanciullino che ci sonnecchia dentro . 
Nel libro , narrati sono ancora,  altri elementi naturali , come la terra ,il cielo ed il contar le stelle , la pioggia, la neve, il sole cocente , il caldo afoso dell’estate ,le farfalle ,  le rose e *le spine* , la saggia nonna coi suoi consigli !... l’amico mare sottostante la loro casa … quell’infinito azzurro d’acqua che il poeta tanto ama !... l’alternarsi delle stagioni !...
Contenuti di un libro struggente,  di un poeta dall’ animo gentile , attento e vigile, sempre pronto a raccontare  le sensazioni e gli umori della natura e della vita .
Grazie amico poeta , per averci  regalato con tanta semplicità , una parte profonda del tuo vissuto, affettuosamente,  mille volte grazie , da
Agnese Di Venanzio . 



come il gatto Giacomino descritto dal poeta 








tratto da : Il gatto d’un regno lontano

L’ inverno, quando la pioggia bagnava la terra e si mescolava al mare , quando il freddo pungente rabbrividiva l’aria, le riarse sterpaglie e le secche spoglie dei rami, *egli*  simile ad affezionato impostore , ci teneva compagnia, accovacciato accanto al braciere .
Noi , fanciulli spesso pensierosi , eravamo elementi che completavano l’unico quadro di quel tempo , seduti al vecchi tavolo di legno della cucina, intenti al rito quotidiano dei compiti scolastici .
Spesso, alzava il suo capo, si guardava intorno, e veniva da noi, curiosando tra i nostri libri ed i quaderni , camminandoci sopra, accovacciandovisi quasi a voler restar lì a riposare , a cercare l’intima necessità di un nuovo tepore .
Altro tempo trascorse e con *esso* il nostro






Vietri sul mare



 da : Colloquio con la perduta Madre 

*Ricordi, mamma, il canto dello sconosciuto
che vendeva more di gelso su foglie di fico ? *. 


























da *Colloquio con la perduta Madre*

* Si ricordo ;
La barca solitaria 
in mezzo al mare,
cerca riparo in darsena
il fanciullo;
poi, pur nella tempesta
il suo viaggio riprende,
ché il mare il suo colore
ha messo negli occhi suoi *.

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