dedicata ad Antonio Ragone
poeta, scrittore e saggista,
al suo libro Riverberi vietresi ed. Akkuaria
ed al suo VIETRI sul mare !....
Vietri sul mare |
Riverberi Vietresi di
Antonio Ragone Edizioni Akkuaria
Anche se non sono brava a scrivere e descrivere con la penna ciò
che l’emozione mi trasmette interiormente , per la lettura e rilettura di
questo libro * omaggio fattomi dallo stesso poeta con tanto di dedica * ,
voglio comunque dedicare il mio modesto ma sincero pensiero, al poeta dal cuore gentile e generoso .
Da questa collana di poesie,
più un racconto , mi è parso di vedere (come in una fotografia) quei luoghi dell’entroterra e costa amalfitana tanto
chiaramente descritti e amati dall’autore , scrittore e poeta , Antonio Ragone
.
Essendo lui vissuto in quei luoghi così pieni di fascino naturale ,
assorbendone tutta la bellezza e fascino, non poteva non trasmettere che una
commovente emozione ed il desiderio di ritornare più volte sulle pagine del
libro.
E così , mi sono riletta quasi tutti i testi poetici con rinnovato
piacere e stupore, assimilandone e gustandone però più attentamente il
significato e le sottili sensazioni emanate da quelle righe .
Commovente ho trovato tra le
pagine dall’ 82 al 93 , la parte
dedicata alla perduta madre ; *Colloquio
con la perduta Madre* appunto ove ho intravisto , quei sentimenti che tutte le
madri provano verso i propri figli , l’ansia , l’attesa , la lontananza , la
nostalgia , il richiamo, i silenzi , le lacrime nascoste !.... certo ho pensato
anche a mia Madre!...quante volte
sull’uscio attendeva il mio ritorno o la mia partenza .
Nel libro, è narrato un solo racconto, titolato *Il gatto d’un
regno lontano* , non una fiaba ma una realtà vissuta , ove il poeta descrive
gli anni della fanciullezza , il tepore familiare, l’amore per i
fratelli , il rispetto e la tenerezza verso i piccoli animali ( il gatto
Giacomino ,dallo spirito libero che scappò per
poi riapparire ferito , addirittura senza una zampina ; ed ancora , il
pettirosso annunciatore del freddo inverno), le cure a lui prestate purtroppo
invano e a seguito il piccolo rito funebre di quella piccola creatura .
Che tenera narrativa la tua !.... Antonio , TU fai rinascere
il fanciullino che ci sonnecchia dentro .
Nel libro , narrati sono ancora, altri elementi naturali , come la terra ,il
cielo ed il contar le stelle , la pioggia, la neve, il sole cocente , il caldo
afoso dell’estate ,le farfalle , le rose
e *le spine* , la saggia nonna coi suoi consigli !... l’amico mare sottostante
la loro casa … quell’infinito azzurro d’acqua che il poeta tanto ama !... l’alternarsi
delle stagioni !...
Contenuti di un libro struggente,
di un poeta dall’ animo gentile , attento e vigile, sempre pronto a
raccontare le sensazioni e gli umori
della natura e della vita .
Grazie amico poeta , per averci regalato con tanta semplicità , una parte profonda
del tuo vissuto, affettuosamente, mille
volte grazie , da
Agnese Di Venanzio .
come il gatto Giacomino descritto dal poeta |
tratto da : Il gatto d’un regno lontano
L’ inverno, quando la pioggia bagnava la terra e si mescolava al
mare , quando il freddo pungente rabbrividiva l’aria, le riarse sterpaglie e le
secche spoglie dei rami, *egli* simile ad affezionato impostore , ci
teneva compagnia, accovacciato accanto al braciere .
Noi , fanciulli spesso pensierosi , eravamo elementi che
completavano l’unico quadro di quel tempo , seduti al vecchi tavolo di legno
della cucina, intenti al rito quotidiano dei compiti scolastici .
Spesso, alzava il suo capo, si guardava intorno, e veniva da noi,
curiosando tra i nostri libri ed i quaderni , camminandoci sopra,
accovacciandovisi quasi a voler restar lì a riposare , a cercare l’intima
necessità di un nuovo tepore .
Altro tempo trascorse e con *esso* il nostro.
Vietri sul mare |
da : Colloquio con la perduta Madre
*Ricordi, mamma, il canto dello sconosciuto
che vendeva more di gelso su foglie di fico ? *.
da *Colloquio con la perduta Madre*
* Si ricordo ;
La barca solitaria
in mezzo al mare,
cerca riparo in darsena
il fanciullo;
poi, pur nella tempesta
il suo viaggio riprende,
ché il mare il suo colore
ha messo negli occhi suoi *.