giovedì 24 settembre 2009

IL BUON GIORNO .....si vede dal mattino

Non sempre ci si sveglia di buon umore , ciò dipende dai pensieri che ci portiamo dentro e conserviamo intrappolati nella mente anche quando dormiamo.

Stamane, ancor prima che i soliti pensieri occupassero la mia mente , mi sono organizzata un efficacissimo programma di " musicoterapia " ed ho scelto volutamente tre concerti per flauto di Saverio Mercadante di cui a seguito vi riporterò la mia interessante ricerca .

Un effetto benefico ha suscitato in me l'ascolto , tanto che ho subìto una vera MUSICOTERAPIA , la mia anima é stata pervasa da sensazioni come , fresca brezza mattutina , entusiasmo , voglia di vivere , perfetta letizia .
Il FLAUTO solista , come trillo di quel passero che ogni giorno nella realtà , viene sul balcone di casa mia al sesto piano , a beccare il buon dolce biscottino che
costantemente le preparo sbriciolato ogni mattina , ...e lui non tarda a ringraziare con quel suo gentil canto .
Anche il mio gatto Joy ha gradito la mia scelta , infatti si é accoccolato a me vicino ; di solito lui ama le "Sonate di Beethoven" .

Saverio Mercadante

L'Italia é risaputo , é il paese del melodramma ; meno noto é il fatto che persino nel primo ottocento ,l'età che celebrando i fasti di Rossini , Bellini , Mercadante , Donizetti e Verdi sembra confermare il mito di una nazione completamente dedita all'opera in musica -il melodramma non é l'unico centro di interesse per la Penisola .
Nel Lombardo-Veneto soggetto all'Austria , nell'Italia del nord in generale , ma anche altrove , l'antica e gloriosa civiltà strumentale italiana continua a vivere , facendo leva su un retroterra culturale che non ignora affatto Haydn , Mozart o Beethoven .
Certo si tratta di un repertorio meno visibile , in quanto non è destinato alle occasioni ufficiali e ai luoghi pubblici come il teatro ; la circolazione della musica strumentale é più riservata , avviene in privato , nei salotti e in ambienti elitari come i circoli stranieri e le ambasciate delle nazioni mitteleuropee.
E' un repertorio , d'altra parte , che tutti i musicisti italiani conoscono , in quanto é incluso nei programmi didattici dei conservatori e delle istituzioni nei quali i musicisti stessi si formano.

Lo stile é improntato all'eleganza e alla gradevole colloquialità , la musica mescola tratti brillanti a espressività controllata.
Mercadante , tiene viva una tradizione radicata , messa in ombra ma non di certo spenta dal melodramma . Mercadante vanta una produzione nient'affatto sporadica , ma anche perché é distribuita lungo tutto l'arco della carriera.
Il musicista , indubbiamente facilitato da una fertile vena melodica e dalla conoscenza approfondita di molti strumenti ( alcuni dei quali aveva praticato in gioventù ), anche dopo gli esordi teatrali continuò a scrivere per amici , colleghi , nobili dilettanti , sperimentando a volte organici e strumenti insoliti .
E incrementò ancora il suo catalogo strumentale negli anni trascorsi alla direzione del conservatorio di Napoli , quando scrisse un certo numero di composizioni per i saggi e le accademie pubbliche degli allievi .

Al FLAUTO Mercadante dedicò una mole ingente di composizioni .
Nel suo catalogo figurano , n. 6 concerti per flauto e orchestra ; n.20 capricci per flauto solo; più di una dozzina di quartetti per flauto e archi ; musica da camera con organici misti ; duetti ; e poi pezzi alla moda in gran copia, come "arie variate", pot-pourris, fantasie ,divertimenti su temi d'opera.
Con i suoi concerti per flauto , Mercadante si inserisce in una tradizione consolidata:
numerosi maestri della scuola napoletana avevano scritto composizioni analoghe; tra gli altri - per citare solo quelli che avevano posto il melodramma al centro dei loro interessi - Alessandro Scarlatti , Francesco Mancini , Giovanni Battista Pergolesi , Niccolò Piccinni , Niccolò Jommelli , Domenico Cimarosa .
Nei suoi concerti - come del resto nella maggior parte delle sue composizioni strumentali - Mercadante si attiene a una fondamentale concezione classica .

I tre concerti per flauto , scelti da me :

Concerto in re maggiore per flauto e orchestra 18'43
1- Allegro 8'47
2-Andante alla siciliana 4'31
3-Polacca.Allegro brillante 5'18


Concerto in mi minore per flauto e orchestra d'archi 20'09
4-Allegro maestoso 9'16
5-Largo 4'32
6-Rondò russo.Allegro vivace scherzando 6'14


Concerto in mi maggiore per flauto e orchestra 21'18
7-Allegro maestoso 10'17
8-Largo 5'04
9-Polacca.Brillante 5'48


Raffaele Trevisani , flauto
Moscow Chamber Orchestra
Costantine Orbelian ,direttore

Nel concerto in re maggiore ( Allegro brillante 3) e in quello in mi maggiore (Brillante 9 ) abbiamo a che fare con una Polacca : un genere in gran voga , del quale Mercadante fece uso in più d'uno dei suoi melodrammi . Si tratta di brani estroversi e brillanti ,nella forma trasparente del rondò , basati su temi scintillanti e ritmicamente briosi . Il concerto in mi minore fa una scelta originale : si conclude infatti con un "Rondò russo" ( Allegro vivace scherzando 6). Realmente basato sul ritmo di una danza russa , il brano evoca , con le sue sincopi in levare e l'andamento un pò "rozzo" , la pesantezza di una danza popolare .

Pur rifacendosi alle forme classiche della tradizione austro-tedesca , i concerti per flauto di Mercadante - ma il discorso vale per tutte le sue composizioni strumentali- tradiscono un rapporto stretto con il mondo del melodramma italiano.
E' sicuramente una questione di linguaggio melodico , di stile , di atteggiamento .
Ma anche la tecnica compositiva : abbiamo già sottolineato come Mercadante si mostri poco incline all'elaborazione tematica di stampo viennese , preferendo far fiorire sempre nuovi temi anzichè sviluppare il materiale di partenza ; questa tecnica dell'invenzione continua ha un corrispettivo preciso nel mondo del melodramma .
Ma si potrebbero sottolineare particolari strutturali ancora più sottili.
I temi creati da Mercadante , sono caratterizzati sempre da una perfetta regolarità e simmetria , proprio come i temi del cantabile o della cabaletta di un'aria d'opera italiana di quel tempo .
Sono questi i tratti stilistici e formali che assicurano , oltre a una facile memorizzazione , la riconoscibilità immediata dello stile melodrammatico italiano.
Altrettanto decisiva , però , é l'impressione generale determinata dal rapporto tra solista e orchestra : il flauto che presenta i temi e si abbandona alle sue figure virtuosistiche é come il soprano che si porta alla ribalta e canta la sua romanza ; l'attenzione é tutta per lui, l'orchestra rinuncia a una vera interazione e si ritira in un discreto accompagnamento .
Nulla , nel paese del belcanto , deve disturbare l'esibizione di una primadonna.

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